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domenica 14 giugno 2009




Sabato sono sceso in cantina per sistemare delle cose. Spostando dei cartoni vedo nascosto da dei libri in una busta di nylon un quotidiano. Incuriosito chiedendomi che giornale sia e che importanza abbia per custodirlo in quel modo, scopro che si tratta di una copia de "Le Figaro" quotidiano francese di Parigi. Leggo la data 14 dicembre 1998 e i conti tornano subito. Mi sono sposato il 12 dicembre dello stesso anno e quindi io e Lucia eravamo in viaggio di nozze. Seguendo l'abitudine di portare a casa dalle vacanze tutti gli scontrini del viaggio per ricordo, in quella importante occasione Lucia ha comprato un quotidiano. La mia attenzione si è subito concentrata sulla foto in copertina di bambini che con dei pettorali più grandi di loro corrono in mezzo al fango. Da Lucia mi faccio aiutare a tradurre, io il francese l' ho studiato a scuola ma studiato è una parola molto grossa, e scopriamo che si tratta della 38° edizione del "Cross du Figaro", manifestazione che si svolge in due giornate, in quella occasione 12/13 dicembre, con 20.000 concorrenti. Nel 1998 non sapevo cosa fosse la corsa se non quella cosa noiosa che durante gli allenamenti di calcio tutti cercavamo di schivare. Ricordo quando facevamo la preparazione e dopo una settimana dovevamo riuscire a correre per mezz'ora di continuo senza fermarci, che sofferenza. Ed invece corro dal 2003 da quando a marzo un amico, Stefano Dorlini, mi propose di prepararci per la maratonina di Udine che si sarebbe disputata a settembre. Gli chiesi quanti chilometri fossero e quando rispose 21km e 97metri dissi se era pazzo e che non ci sarei mai riuscito. Grazie a lui ho scoperto uno sport bellissimo e una grande passione. Ora anch'io faccio parte di quella schiera di "pazzi", così li chiamavo quando li vedevo correre a qualunque ora del giorno e con qualsiasi condizione atmosferica.

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